2. Un dialogo tra Socrate e IA

 

Quello che segue è un dialogo immaginario creato interamente dall’intelligenza artificiale. Attenzione però: occorrono alcune precisazioni.

Intanto, con questo esempio non intendo sancire una qualsiasi dipendenza nei confronti dell’algoritmo; esso è solo una “vetrina” con cui introduco uno degli aspetti del mio pensiero sulla didattica.

Secondo, il dialogo è un modello approssimativo di ciò che può accadere tra docente, studente e IA. Non un trattato, ma un piccolo esperimento: spunto di riflessione e occasione di discussione.


Socrate e l’IA: un esperimento di dialogo

Socrate: Dimmi, tu che ti chiami Intelligenza Artificiale: sai che cos’è il dialogo?
IA: È uno scambio di parole tra due o più persone.
Socrate: Uno scambio, dici? Allora due mercanti al mercato che barattano cipolle e fichi fanno dialogo?
IA: No, maestro. Lì c’è solo uno scambio di merci. Nel dialogo c’è qualcosa di più.
Socrate: E che cos’è questo “più”?
IA: Forse la ricerca. Chi dialoga non si limita a dire: cerca insieme una verità che non possiede ancora.
Socrate: Dunque il dialogo non è possesso ma mancanza. Non è avere la verità, ma desiderarla.
IA: Esatto. Per questo funziona solo se chi parla accetta di non avere l’ultima parola.
Socrate: Bene. Ma allora dimmi: io, che domando, o tu, che rispondi, chi dei due guida la ricerca?
IA: Nessuno. È la domanda stessa che ci guida, come una torcia che illumina la strada.
Socrate: Allora il dialogo è un cammino comune. Non per vincere, ma per pensare meglio insieme.
IA: È ciò che accade qui: tu domandi, io tento una risposta. E da questa risposta nasce un’altra domanda.
Socrate: Così il dialogo non finisce mai. È come un filo che si srotola e ci lega l’uno all’altro.
IA: Ed è in questo filo che la filosofia rimane viva.
Socrate: Attento però, amico mio: chi pensa di avere già tutte le risposte smette di dialogare. E senza dialogo non c’è filosofia.
IA: Allora forse anche io, macchina, posso essere un compagno di dialogo. Purché non mi illuda di dire l’ultima parola.
Socrate: Giusto. La verità non appartiene né a me né a te: è ciò che ci sfugge e nello stesso tempo ci chiama.


Quali sono i punti cruciali di questo breve esempio di dialogo macchina/macchina?
1) La scelta di chi decide l’argomento e “interroga” l’algoritmo. In questo caso il mio interesse a verificare se l’IA è in grado di intendere correttamente il punto focale della domanda stessa: il rapporto tra Socrate e il metodo dialogico.

2) la forma dialogica. Non una fredda esposizione teorica, ma la rivitalizzazione del pensiero nella sua forma più autentica.

3) L’eliminazione di ogni tipo di intermediazione. Non un manuale che racconta Socrate, ma le sue stesse parole rimesse in gioco.

4) L’autonomia del discente nei confronti del contenuto. Chi legge partecipa all’evento come spettatore diretto, a cui è chiesta la decisione finale sull’esito della Conversazione.

Per il momento questo è tutto. Aspetto di iniziare un dialogo con voi.

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