37. Dell’arte di non sapere tutto.

Dell’arte di non sapere tutto

Frammento ritrovato nei pressi dell’Agorà di Atene

Esergo

“So di non sapere, ma almeno lo so.” — attribuito a Socrate

Introduzione del curatore

Durante scavi immaginari condotti sotto le pietre dell’Agorà di Atene, sarebbe affiorata una tavoletta di cera recante poche righe, in greco antico incerto ma sorprendentemente limpido. L’autore ignoto parla con la voce di Socrate, e il tono è quello del paradosso che consola: chi non sa, è più vicino alla verità di chi pretende di saperla.


Il frammento

“Oggi ho incontrato un giovane che diceva di conoscere tutto ciò che vale la pena sapere.
Gli chiesi se sapesse almeno perché lo sapesse.
Mi rispose che lo aveva letto in molti libri.
Gli dissi: ‘Allora hai sfogliato i pensieri degli altri senza ancora incontrare i tuoi’.
Il giovane si fermò, come chi perde l’appoggio.
Allora compresi che l’ignoranza non è una mancanza, ma una via:
perché solo chi accetta di non sapere può cominciare a capire.”


Commento del curatore

Socrate — o chi per lui — ci ricorda che l’arte del pensare non nasce dall’accumulo, ma dalla pausa. Nel tempo dei saperi infiniti, l’intelligenza si riconosce da ciò che lascia in sospeso.

Per il lettore:

Non temere di non sapere tutto. È così che comincia la conoscenza.

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