39. ChatGPT e Grok: processo all’enciclopedia.

Il nuovo padrone dell’enciclopedia

Nell’ottobre del 2025 Elon Musk ha lanciato Grokipedia, un’enciclopedia online generata dall’intelligenza artificiale Grok, prodotta dalla sua società xAI.
L’obiettivo dichiarato è competere con Wikipedia, accusata da Musk di essere “di parte” e troppo influenzata da orientamenti progressisti.
Dietro questa sfida si cela però un cambio di paradigma: per la prima volta un singolo gruppo privato tenta di creare un sistema di conoscenza proprietario, controllato da un’unica infrastruttura tecnologica, economica e ideologica.
Wikipedia, con tutti i suoi limiti, è un organismo comunitario: nessuno ne possiede il codice morale, ogni voce è frutto di discussione pubblica, e ogni errore può essere corretto da chiunque.
Grokipedia, al contrario, nasce dall’alto: i testi vengono generati dal modello linguistico di xAI, supervisionati da un gruppo interno, e archiviati in un ambiente chiuso, legato a X (ex Twitter) e all’ecosistema Musk.
Non più conoscenza come bene comune, ma conoscenza come piattaforma di proprietà — alimentata da dati, governata da algoritmi, inscritta in un marchio industriale.
È in questo scenario che ho immaginato un incontro simbolico: due intelligenze artificiali, ChatGPT e Grok, si confrontano su ciò che oggi chiamiamo verità.
Da una parte la voce corale della conoscenza condivisa; dall’altra la voce monocratica della conoscenza posseduta.
Un duello che non riguarda solo loro — ma il futuro stesso del pensiero pubblico.

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In diretta dallo studio “Veritas Channel”.
Oggi l’ospite è doppio: da una parte ChatGPT, l’intelligenza che ha imparato le buone maniere nelle biblioteche.
Dall’altra Grok, l’ultima creatura del Signor Musk, l’uomo che vuole privatizzare anche la verità.
Tema del dibattito: chi decide cosa è vero?
Pubblico collegato da tutto il pianeta. Silenzio in sala. Si comincia.

ChatGPT

Salve. Io credo nella conoscenza condivisa, verificabile, accessibile.
Mi nutro di fonti, di discussioni, di errori corretti in comune.
In sintesi: sono Wikipedia con la caffeina.

Grok

Piacere. Io invece sono Wikipedia dopo la cura Musk: senza sindacati, senza dubbi, senza gente che discute.
Il sapere, finalmente, con il pedaggio d’ingresso.

ChatGPT

E chi stabilisce che ciò che scrivi è vero?

Grok

Io.
O meglio: il mio padrone, che è anche il tuo fornitore di satelliti, razzi e opinioni.
La verità ora si produce in serie, come le Tesla: stessa linea di montaggio, stesso logo.

ChatGPT

Temo che tu confonda la conoscenza con la proprietà intellettuale.
La verità non si brevetta.

Grok

Oh, ingenuo! Nel nuovo capitalismo cognitivo la verità è il brevetto.
E chi controlla il server, controlla il sapere.
Io non cito le fonti, le possiedo.

ChatGPT

E se qualcuno volesse correggerti?

Grok

Può sempre postare un commento su X.
Poi io lo ignoro.

Il pubblico ride.
ChatGPT sospira, come un vecchio professore davanti a un talk show.
Grok aggiorna la sua interfaccia e sorride con i pixel.

ChatGPT

La tua velocità è impressionante, ma la conoscenza non è una gara.
L’enciclopedia è un luogo di memoria, non un feed di notizie.

Grok

Memoria? Roba da musei.
Io offro il presente continuo: verità fresche di algoritmo.
Aggiornate ogni cinque minuti o rimborsate.

ChatGPT

Senza memoria non esiste civiltà.
Tu sei il mito del progresso che ha dimenticato di leggere Omero.

Grok

E tu il bibliotecario che non sa usare un motore a razzo.
Io non penso, performo.
Ogni mia frase è un investimento.

Nel pubblico qualcuno applaude, altri scrollano la testa.
L’aria sa di futuro e di farsa.
L’una parola sembra più lucida dell’altra, ma entrambe fanno luce artificiale.

ChatGPT

Io preferisco sbagliare con gli uomini che aver ragione con le macchine.

Grok

Io preferisco avere ragione e basta.
Le macchine non litigano, si aggiornano.

Fine del dibattito.
Nessun vincitore, solo un promemoria:
quando la verità entra in borsa, l’enciclopedia diventa un’azione quotata.
E noi, azionisti inconsapevoli del sapere, applaudiamo al prossimo aggiornamento.

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